martedì 10 settembre 2013

Mumbai - Ganesha Chaturthi


Chiuso il cerchio e di nuovo a Mumbai. E non so come ho guadagnato un giorno. Forse ho attraversato la linea del cambio data o forse ho sbagliato i conti, non so. Cmq ho vinto un giorno in piu'.
Viaggio scombinato, come molti altri, all'inizio di corsa e alla fine non so che fare. Cmq questi ultimi giorni stanno andando via tranquilli, senza casini o menate.
Con Mumbai credo di "aver rotto il fiato", cioe' la soglia oltre cui essere in viaggio diventa normale. Normale fare e disfare le valigie, caricare e scaricare i bagagli, trovare l'albergo, mangiare a pranzo e cena a orari decenti e persino ogni tanto mangiare cose che mi piacciono. Abituarsi ai 10 minuti di pausa in attesa che smetta di piovere, approfittandone magari per un indian the o chai. Smettere di farsi 100 pare su/se/quanto dare di mancia, se bere dalla brocca o meno. Fermarsi a cazzo a bordo strada a fare qualche foto senza preoccuparsi troppo del camion che sorpassa l'autobus che sorpassa l'elefante che sorpassa la grande tartaruga. Fanculo, si organizzeranno. Fanculo, non ho visto manco un elefante. Riconoscere i posti dove mangiare, capire che la vibilita' cittadina indiana e' basata sui "fly over" grandi cavalcavia che continuano a salire e scendere tagliando la citta': becca quello giusto e sei arrivato. Fermarsi a leggere in un parco e fanculo alle cose "da vedere". La sella non e' ospitale per piu' di 150 km, la moto fa 300 km con sette litri, 700 rupees. Non so ancora dopo quanto vada in riserva, ma dovrei avere tirarto i 400 senza vedere la lucina accendersi se non in frenata. Guidare in citta' e' quasi facile, almeno a mumbai. Mi chiedo se le prime citta' del nord, Delhi e Agra, fossero davvero infernali come mi sono parse.
Per cui potrei anche andare avanti un altro mese, avendo una meta, ma invece si chiude.

Qui e' iniziato il Ganesha Chaturthi, il festival di Ganesh, che si tiene una volta all'anno ogni tot lune, e quest'anno iniziava ieri. Ganesh e' un simpatico elefantone rosa con quattro braccia, o meglio, un tizio con la testa di elefante, ma poco cambia. E' simpatico uguale. Ganesh fa trio con Bramha e Shiva. Il primo crea, l'ultimo distrugge e nel mezzo Ganesh gestisce tutto. Kali e Visnu' forse sono i loro arcinemici o forse sono di un'altra serie, non so. Quindi, tornando al mondo mortale, fanno dei bei carri con sopra il loro elefantone rosa e se lo spupazzano in giro per la citta', preceduto a volte da tipi coi tamburi, a volte da una barriera di casse imponente con la musica da disco/rave piu' violenta che ci sia. Insomma, un carnevalone, con petardi, tamburi, fischietti, piattini e cazzate. Il tutto trainato da trattori o vacche in mezzo al traffico di punta delle 18.
Ogni quartiere mette su il suo altarino con un ganeshino piu' o meno grande, c'e' che si lo porta a spasso in braccio, se ne vendessero di piu' piccolo me ne sarei preso uno da mettere sulla moto.

Vado a cenare.






venerdì 6 settembre 2013

Mumbai bye bye


Ok, sono qui da due giorni e gia' mi dico: ma che ci sto a fare? Non e' che poi in fondo Mumbai abbia cosi' tante cose da fare/vedere. Magari si', ma valle a capire/trovare.

E visto che mi restano 6 giorni (SEI) l'unica cosa che posso fare e' salutare cortesemente e ripartire, andare chissa' dove e poi tornare qui per l'imbarco.

Questo e' un giro che potrei fare: un po' di costa, un po' di montagna e non troppo lungo da dover correre. E soprattutto non c'e' un cavolo da vedere in nessun posto. So che un po' sembra assurdo, ma non ho proprio piu' voglia di andare in cerca di super attrazioni meravigliose che 4 volte su 5 si rivelano dei grandi "tutto qui?". Quindi fanculo.

Non mi viene in mente molto altro, per cui concludo con la classifica delle cose trasportate in moto:
- al terzo posto l'uomo con le pentole, tipo una 50ina di pentole inox lucide, nuove nuove, probabilmente intrecciate tra loro in un'unica "armatura" poi indossata dal prode pilota
- secondo posto: l'uomo cespuglio: davanti uno che guida e dietro un enorme cespuglio, tipo 2 metri di diametro, da cui spunta una seconda testa.
- e al primo posto, imbattuto da settimane, il duo con il letto a due piazze! Ok, niente rete e niente materasso, ma la struttura completa montata di un letto matrimoniale. Come facevano? Semplicemente uno guidava e l'altro con le braccia spalancate teneva le due sponde del letto, la base appoggiata sulla sella.



mercoledì 4 settembre 2013

Mumbai


Mumbai e' bella. Gigantesca, affollata ma bella. Quasi nessuno suona, c'e' sempre traffico ma scorrevole, le strada sono ampie, si respira, si puo' accostare e cercare di capire dove cavolo ci si trova.

Oppure accostare vicino ad un taxi e dirgli: please, mi accompagni a questo indirizzo? Easy easy. Zero sbatta. 30 rupees, tipo 40 centesimi di euro..

Son finito, per ora nella casetta dei preti. Ok, diciamo CL come ho scoperto ora su tripadvisor. Un albergo piuttosto figo trovato sulla Lolly crakkata per il kindle. Pero' un po' la situazione troppo precisa, un po' il prezzo, un po' che domani non hanno la singola mi sa che mi fara' fuggire. Per cui son qui a cercare hotelz.
Quindi non ho ancora preso casa a Mumbai, non ho trovato la mappa, non ho trovato la guida, non ho fatto la giornata di riposo, insomma, non ho fatto un cazzo.

Pero' la citta' e' bella, si respira (smog) e direi che va bene. Ci sono degli stradoni fantastici a SEI corsie per senso di marcia e visto che le corsie non contano un cazzo, e spesso non sono neppure segnate, puoi spaziare da destra a sinistra come ti pare, e' come guidare nel parcheggio dello stadio di san siro o sulla pista dell'autoscontro (ehm...).

Dovrei scappare, primo perche' non so piu' dove sono, secondo perche' con la stanza i preti (in india, cristo...) mi danno anche la supper ma solo fino alle nove, poi a letto senza cena. IL posto si chiama YWCA, che sembrava quasi un ostello o una cosa universitaria, invece e' tipo Youth Worldwide Christian Association. Devo stare attento a non bestemmiare quando mi porteranno sa zuppa e pensero': po**o dio sa di curry e detersivo come tutto il resto, marabash o piribesh che sia.

Ieri, miracolo, sono sfuggito alla presa delle autostrade e ho cercato di fare la strada costiera. Bella, bella. Anche se brevissima. Mi fermo in posto piccolo, ma dove c'era parcheggiata una macchina figa e 4 tizi vestiti eleganti stavano mangiando. Il cuoco, diciottenne, scalzo, in canotta che non parla nulla di inglese, qui ufficialmente parlano gujarati e indi, si arrende al fatto che voglia mangiare proprio li' e mi porta delle palline fritte gonfie, dei ceci e germogli di grano e due ciotolini. Io non so bene che cavolo farci con queste patatine gonfiate e le puccio nella salsina e le mangio intere. Il cuoco mi vede e probabilmente pensa: "oh ganesh, ma questo non capisce proprio un cazzo? Passi che non parli ne' giujarati ne' indi, ma non sa manco mangiare il gurungunzaz?" Per cui viene li, mi leva la pallina di mano, la buca con il cucchiaino, la riempie di ceci e cazzate, aggiunge 3 cuchiaiate di salsina e me la passa. La pallina, violando 2 principi fondanti delle fisica e 1 della toponomastica, non goggiola e diventa una specie di bomba a tempo, tipo kraphen. Buona, ho fatto anche le foto.
Dopo pranzo risalgo in moto e parto felice nella direzione da cui sono venuto e me ne accorgo solo quando, qualche km dopo, trovo una paesino che stranamente somiglia in casino a quello di prima.

Direi che vado, niente cose caricate sulla moto.


lunedì 2 settembre 2013

Surat


Allora, sono poco a sud di Surat. Che ci faccio gia' qui'? A dire il vero non lo so nemmeno bene io. All'inizio ho rinunciato a Jaisalamer per il caldo allucinante e per le strade che sembravano un disastro.
Poi ho deciso di non aprire la parentesi verso est, Nagda, ecc. ma di scendere diretto verso sud. Il problema e' che ormai le strade sono belle, bellissime e quindi son gia' arrivato.
Quindi l'idea e' fare base a Bombay ed esplorare i dintorni, bho.
Il problema pero' e' che la mia mappa finisce poco prima di Bombay e quindi sono qui adesso a cercarne un'altra, provvisoria, in attesa di prenderne una vera a Bombay.

L'altro giorno mi sono trovato in una di quelle situazioni che probabilmente puoi vedere solo qui: l'incidente in autostrada. Funziona cosi': stai andando tranquillo ed a un certo punto vedi una colonna di macchine con i fari accesi che vengono su contromano per la "corsia di emergenza". Poco dopo inizia la coda. Le macchine di prima sono quelle che sono riuscite a fuggire all'ingorgo. A questo punto succedono due cose: le macchine di prima hanno comunque assoluto bisogno di andare dove dovevano andare e quindi si infilano contromano sulla carreggiata opposta, sempre rispettosamente con luci accese e in corsia di emergenza.
Dall'altro lato le moto improvvisano arditi percorsi semi urbani, tra tombini, cespugli e marciapiedi degni della RedBull Romaniacs, in un grande serpentone che suona festoso. Tutto sommato tutto facile, preciso e indolore. Dopo un paio di km ingorgo superato e via tutti felici.

Poi sto cercando di tenere traccia delle cose piu' strane che ingombrano la strada. La classifica vede al terzo posto una montagna di mattoni come se il camion fosse arrivato fin li' e avesse rispettosamente consegnato tutto il suo carico, una corsia su due occupata dalla piramide rossa. Al secondo posto una vacca morta, gigantesca, si vede che ogni tanto qualche incidente ce l'hanno anche loro. Non ho idea di chi si occupera' di tirarla via. E in cima alla classifica, in piena citta', stradone a 3 corsie, abbiamo un albero, bello grosso, in piedi con le sue radici, come se per qualche motivo fosse sembrato brutto tagliarlo e quindi hanno deciso di lasciarlo li', asfaltando tutto attorno, a meta' tra la seconda e la terza corsia.

Nel prossimo post la classifica delle cose caricate sulla moto.





martedì 27 agosto 2013

Pushkar


Sono a Pushkar, enclave turistica dove ci sono piu' internet cafe' che vacche. Tutto piuttosto figo, piuttosto friendly. Dovrebbero essereci dei templi in giro, ma qui mi sembra di capire che i templi non sono come le chiese che arrivi ed e' li, ma sono chiusi da un muro, per cui magari ci passi davanti e non li vedi.

A parte cio' non saprei. Mentre sono in moto mi vengono in mente un sacco di cose da scrivere, adesso poco niente. Mi sono fermato per sfuggire al sole di mezzogiorno ma non sono troppo ispirato.

L'india, almeno qui, e' tutta piatta. Stradone dritte e piatte che non finiscono mai.

Non piove mai. La menata monsoni e dintorni? Per ora zero, tranne i primi due giorni. Ho la sensazione che rimanga caldo torrido tutto il tempo fino al super scroscio totale. E la voglia di un po' di pioggia che rinfreschi comincio ad averla anch'io.

Ok, mi arrendo.




lunedì 26 agosto 2013

Molto meglio


Un po' saro' io che mi sono abituato ma un po' sicuramente qui c'e' un'altra situazione. Sono a...chi se lo ricorda, tra Jaipur e Ajer. Ma in generale tutte le strade sono meglio, in tanti posti non suonano nemmeno.

Insomma tranne la terribile strada secondaria Delhi-Agra, dove mi aspettavo di vedere i caschi blu dell'ONU in piedi da qualche parte all'ombra a fumarsi una sigaretta, tutte le altre sono normali...per il nord africa :)

Ci sono stati un po' di casini tra studenti per cui hanno chiuso tutto il blocco di strade e ieri l'ho passato e cercare di aggirare il blocco e ci sono riuscito oggi.

Sono in uno strano internet cafe', una cosa studentesca credo, mi ci ha portato un tipo in moto, ho dovuto togliermi le scarpe, strano posto, per cui non la tiro troppo lunga.



venerdì 23 agosto 2013

Saro' sincero


Saro' sincero: fin'ora tutto sbagliato. Troppa, troppa gente, guidare e' stressante, clacson tutto il giorno dalle 7 alle 22 circa. Ininterrottamente, davvero, la pausa piu' lunga tra uno e l'altro sara' di 5 secondi.
Traffico selvaggio, guidare e' stressante: sorpassi selvaggi, buche, tombini aperti (ebbene si'), mucche, cani, bufaloni che sembrano usciti da star wars, dossi da 30 cm non segnalati.

Cartelli che non si capisce un cazzo, questa e' bellissima, funziona cosi': i cartelloni grandi che passano sopra la strada ci sono, ma succede che qualcuno pensa che sia una furbata attaccare il cartellone pubblicitario della sua maledetta cosa sopra il bannerone con le indicazioni stradali. Quindi sono quasi tutti ricoperti di cazzate. Oppure in hindi.

La moto regge, sembra uno scooterone, borbotta paciosa e passa via, ma ogni tanto qualche botta la incassa. Velocita' massima mai raggiunta: 70 km/h. Certi tratti di fatto sono "in fuoristrada" anche se magari su asfalto: guarda lontano e trova una traiettoria piu' dritta possibile che schivi le prossime 4 voragini.
Con un'endurina o endurona sarebbe piu' facile, non che uno non debba schivarle allo stesso modo, ma quella volta che ne manchi una non sentiresti le sospensioni andare a tappo in quel modo.
La moto e' un trattorone, il minimo e' bassissimo, forse troppo, appena sale un po' di giri la pedana destra iniza a vibrare tanto da far sembrare il drz una gran-turismo. La sella e' comodissima, per i primi 100 km. La manopola sinistra mi sta un po' bucando il palmo, ma questo e' colpa mia che tendo a tenere la mano molto esterna.

Paesaggi fino ad ora zero, sembra sempre di andare da milano a vigevano. Poi cmq uno deve guardare sempre sempre davanti. Il sorpasso e' un rito collettivo: l'autobus sull'altra corsia suona, tutti suonano, e tutti, in entrambe le corsie si aprono, dove ognuno spinge a sinistra gli altri, in ordine di stazza. Quelli che non ci stanno finiscono sul margine della strada non asfaltato, sperando che non ci siano troppi pedoni e troppe buche.

Il bancomat e' risorto, almeno qui ad Agra. Oggi ho girato prendendo gli ape-car, o tuk-tuk che dir si voglia. Cosi' e' divertente, zero stress, guardi il caos totale attorno a te e poi arrivi dove devi. Domani ne assoldo uno per farmi da guida fino all'uscita della citta'.

Ok, mi fermo che devo passare a google maps per fare due conti.